Premiazione dell’atleta olimpionico Yuri Floriani

In questa sezione troverete la premiazione, avvenuta l’8 dicembre ad Altofonte (provincia di Palermo) all’atleta olimpionico Yuri Floriani, con un trofeo realizzato, in suo onore, dallo scultore Davide Iovino.

Maestro Arturo Di Vita – Fotografo

Sabato 15 Settembre 2012, presso lo Spazio Trentasei ArchiArte Palermo, in via XX Settembre, n.36, lo Scultore Davide Iovino ha posato “lavorando” per il Maestro della Fotografia Arturo Di Vita. Un’emozione unica, un’esperienza da voler ripetere.

Ecco per voi le foto del Maestro

 

Per visionare altre emozionanti immagini del Maestro Di Vita, seguite il link

Ringrazio personalmente lo Spazio Trentasei ArchiArte Palermo ed il Fotografo Arturo Di Vita per quei momenti vissuti all’insegna dell’arte, in tutte le sue forme.

La donna ieri ed oggi. Un’opera donata al Castello di Carini per ricordare il dolore ed il sacrificio femminile

Giorno 8 Marzo 2012 è stata installata, presso gli spazi del Castello La Grua-Talamanca, un’opera realizzata dallo scultore Davide Iovino che richiama l’attenzione sul rapporto tra donna e società, in particolari situazioni di anomalia, che la riducono da identità umana a mero oggetto posseduto. L’elaborato parte dalla storia della Baronessa di Carini per una più ampia osservazione del dramma femminile della sottomissione, che sfocia nella massima tragedia.
Opera proposta  e realizzata all’interno del progetto “Collezione del Talento” e patrocinata dal Comune di Carini (PA).
Ecco alcune immagini dell’installazione

Il cretto, alla base dell’opera indica il dolore che parte dalla base della società. Questo dolore si ripercuote nell’albero, che incomincia a perdere la propria vita, per poi attraversare una “barriera” nel punto di massimo dolore e dell’ultimo pensiero. L’albero, al di là della barriera, rinasce, ritorna a vivere, a germogliare e su di esso cade un panno bianco, simbolo di una nuova purezza.

La vita artistica dello Scultore

Nato a Palermo nel 1978, Iovino Davide inizia i propri studi artistici presso l’Istituto Regionale d’Arte di Bagheria, per poi diplomarsi in Scultura  all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove successivamente si abilita per l’insegnamento delle discipline plastiche.

Nel primo periodo dell’attività artistica, lo scultore Davide Iovino si è dedicato alla figura del mito visto in relazione alle caratteristiche più intrinseche dell’essere che lo rendono attuale. Ai temi legati al mito, si affiancano altre ricerche e lavori a tema religioso o le realizzazioni di medaglie o altri elaborati legati alla pratica della scultura. I materiali adoperati vanno dalla terracotta al gesso, passando per il bronzo al legno, scelti ogni volta in base alle diverse esigenze, imprimendo sempre e comunque in esse la stessa energia basata sull’esigenza comunicativa. La sua produzione più recente, che trova radici negli ultimi cinque anni di attività, si basa sullo studio dei nuovi linguaggi visivi che caratterizzano la più viva attività espressiva delle città, oggi decodificata con il termine “arte urbana”. L’operazione compiuta non è l’andare per la strada a cercare spazi comunicativi, ma prendere elementi di questa forma d’arte e riportarli sulla tela, facendoli diventare documentazione di un fenomeno che comunque si va sviluppando nei luoghi in cui si vive. Così i segni, più o meno anonimi, che coprono muri ed altri spazi esterni, vengono raccolti, catalogati e ricomposti fra di loro tramite il mezzo pittorico e scultoreo, per proporli all’osservatore in modo ricontestualizzato, al fine di poterne cogliere pienamente i valori estetici ed i contenuti. Tra i temi sviluppati negli ultimi anni, quello della donna è stato uno dei

principiali, assieme a quello dell’accumulazione. L’immagine della donna è stata affrontata nella serie “posSEXion”; incentrata sulla rivalutazione dell’entità e del ruolo della donna che non è un contenuto del sesso, ma un contenitore dei sentimenti: questo fondamentale concetto, ormai da tempo dimenticato, viene rappresentato dai particolari dei volti, in quanto il volto è la vera essenza di una donna, espressione di sentimenti provenienti dal cuore e di azioni provenienti dall’intelletto; il corpo, ritratto invece in maniera “veloce”, riconduce ai desideri che sono complemento e completezza di ogni donna. Il tema dell’;accumulazione si può ritrovare in molte produzioni, dove oggetti, segni, icone e quant’altro si condensano nello spazio e su superfici, dando a chi le osserva la possibilità di interrogarsi sulla vita delle cose, superando il puro significato di esse e delle loro forme, alla ricerca del significante.